Valeria Paganizza, Università di Modena e Reggio Emilia

Università di Modena e Reggio Emilia

Dall’entomofagia umana e animale alla riduzione dei rifiuti: limiti e spazi normativi nell’utilizzo di insetti e derivati

Negli ultimi anni, anche in Italia, l’attenzione verso le plurime potenzialità dell’utilizzo di insetti è progressivamente cresciuta, complici l’avvento di EXPO2015 e una maggiore sensibilità verso i temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Per quanto riguarda l’alimentazione umana, il Regolamento (UE) 2015/2283 ha definitivamente chiarito che gli insetti devono considerarsi «nuovi alimenti» e che la loro immissione in commercio è dunque subordinata ad una preventiva autorizzazione (o, in alcuni casi, a notifica). Allo stesso modo, il Regolamento (UE) 2017/893 ha modificato i Regolamenti (CE) n. 999/2001 e (UE) n. 142/2011 autorizzando l’utilizzo di determinate specie di insetti nell’allevamento di animali di acquacoltura. Altre norme, tra cui quelle sui sottoprodotti di origine animale, impediscono l’utilizzo come substrati di determinati materiali di scarto, così ostacolando di fatto sia la ricerca sui nuovi impieghi degli insetti che l’attuazione di progetti di economia circolare che li vedono come protagonisti. Nel coacervo normativo, il contributo intende offire un quadro d’insieme della legislazione che disciplina l’insetticoltura, i suoi derivati e la loro commercializzazione.